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Piano Nazionale Vaccini: un passo in avanti |
Venerdì 27 Gennaio 2017 08:52 |
Nella versione già pronta e approvata dalle Regioni alla fine del 2015 (modificata solo nel riferimento temporale 2017-2019), finalmente superata l’incognita delle risorse (impatto stimato di 220 mln di euro) con la Legge di Bilancio e i nuovi LEA (peraltro non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale), viene finalmente varato il Piano Nazionale Vaccini. Per continuare a leggere clicca su Leggi tutto. Salutato dalla SItI, in una nota di Carlo Signorelli, come un piano di prevenzione vaccinale aggiornato, moderno e sufficientemente energico per respingere le critiche strumentali e faziose - provenienti anche dall'interno del sistema - che hanno caratterizzato le politiche vaccinali degli ultimi anni e hanno portato alla preoccupante diminuzione delle coperture vaccinali in Italia oltre che un'inaccettabile disequità di offerta, anche se restano problemi organizzativi, economici e comunicativi che renderanno non semplice la sua applicazione in tempi brevi e soprattutto il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di copertura soprattutto per le nuove vaccinazioni. Tra gli obiettivi dichiarati dal Ministero della Salute, il mantenimento dello stato polio-free e il perseguimento dello stato morbillo-free e rosolia-free, ma anche l’offerta attiva e gratuita di vaccinazioni per fasce di età e popolazioni a rischio (Anti Pneumococco e Zoster per gli anziani, antimeningococco b, Rotavirus e Varicella per i più piccoli, anti Papillomavirus anche per gli adolescenti maschi). L’aumento dell’adesione consapevole, il contrasto alle disuguaglianze, la promozione della cultura delle vaccinazioni nella popolazione generale e nei professionisti sanitari, la promozione della ricerca e dell’informazione scientifica indipendente sui vaccini rappresentano tuttavia le vere sfide. In questi giorni su tutti i giornali e nei talkshow si parla di vaccinazioni possibili, mancate, nuove… Ovviamente, non può che essere contento delle novità e delle sfide lanciate dal Piano chi di noi conosce la fatica di convincere alla vaccinazione antinfluenzale ( di cui si parla meno!), arginare il panico da meningite ( anche se i numeri non indicano un’emergenza, e anche considerando la criticità Toscana) , o da tbc…; o chi ha vissuto la bellezza di quegli atri pubblici di ASL ( tipo ONU) pieni di bambini di ogni colore e mamme velate o no, la difficoltà alla promozione della vaccinazione HPV nelle adolescenti. Tutto bene? Non completamente, se si pensa alla diminuzione del personale della sanità ( pensionamenti, blocco assunzioni, precariato dilagante …) e alla contrazione delle risorse: anche questo, come tutti gli altri Piani, anche della prevenzione, ha bisogno di gambe, di risorse umane sui territori. Ha ragione in questo Aldo Grasselli di FVM quando, a proposito del DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza, scrive che le gazzette ufficiali poco possono fare contro gli andamenti della finanza regionale , quando la riduzione della spesa per personale e servizi porta di fatto al venir meno della garanzia per i cittadini, da parte della sanità pubblica, di quei livelli essenziali ufficialmente condivisi e promulgati. Ovviamente, torneremo presto anche sui temi delle risorse, dei NUOVI LEA della prevenzione, indicatori compresi: la sensazione, operando sul campo, è che la Prevenzione non sia decisamente al centro dei cuori. Alla prossima. |
Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Marzo 2017 10:18 |